Nessuna comprensione ed accoglienza per il sovrano britannico malato: qualcuno pone se stesso prima della salute di Re Carlo III.
I sudditi britannici sono in allerta, in quanto reduci da una coincidenza velatamente agghiacciante. I Duchi del Sussex sembrano determinati a conquistare nuovamente la fiducia dei loro sostenitori, obiettivo che si sposa perfettamente con il decimo anniversario degli Invictus Games – competizione riservata ai veterani di guerra, voluta dallo stesso Harry. Dopo aver presenziato presso la Cattedrale di St. Paul a Londra, il Principe ribelle ha poi raggiunto la moglie in Nigeria. Un’agenda, questa, che sembra promuovere una linea narrativa alternativa alla Corona, proprio nel momento in cui la Principessa del Galles risulta purtroppo fuorigioco.
Il tour dei Duchi del Sussex ha previsto impegni ed accoglienza in perfetto stile monarchico, dando la parvenza di una rappresentanza reale che di fatto non esiste. Nel 2020, con la Megxit, Harry e Meghan hanno rinunciato ai diritti e doveri dei membri senior, sancendo l’inizio di un periodo di pseudo-indipendenza da Buckingham Palace (“pseudo” poiché si sono mantenuti sulle speculazioni ai danni dei Windsor).
William e Carlo III, venuti a conoscenza del viaggio “diplomatico” della coppia insoddisfatta, si sono chiesti quale fosse il loro reale obiettivo. Nel frattempo è emerso l’ennesimo affronto ai danni del sovrano. Neppure la malattia ha implicato una tregua tra le parti.
Re Carlo, l’ennesimo colpo basso: i portavoce del sovrano ed Harry espongono versioni divergenti
Risulta impossibile per i sudditi britannici credere ad una o all’altra versione. I portavoce di Harry e Carlo III hanno presentato delle giustificazioni discordanti in merito al viaggio del Principe a Londra per la cerimonia a St. Paul. Tecnicamente la Royal Family – almeno secondo fonti vicine al Duca – avrebbero ricevuto l’invito, per poi decidere di non partecipare all’evento.
Una linea che si scontra con quanto dichiarato dai sostenitori di Buckingham Palace, i quali hanno spiegato come il monarca abbia chiesto persino ad Harry di soggiornare in una residenza reale, mentre quest’ultimo ha preferito dormire in albergo. La diatriba che vede protagonista il suolo londinese nasce dalla decisione del sovrano di negare la scorta al figlio minore e sua moglie.
Con la rinuncia dei titoli, i due sono divenuti privati cittadini a tutti gli effetti, per cui le forze dell’ordine britanniche non sono autorizzate a garantire loro una protezione. Sarebbe questa la motivazione che avrebbe spinto Meghan a rifiutarsi di mettere piede in Gran Bretagna. Ad ogni modo, l’epilogo è ormai evidente: nonostante le gravose condizioni di salute del sovrano, non sembra ci siano i presupposti per una forma di pace perpetua.